Cara e caro collega,
ormai ci siamo.
Siamo vicini al "quando e al come", necessariamente collegati in temporalità ed operatività.
Il Gruppo di Lavoro costituito dalle rappresentanze di CAO (a tale proposito leggi la lettera del Presidente nazionale CAO), di ANDI e di tutto il comparto odontoiatrico terminerà nelle prossime ore la stesura delle INDICAZIONI per la "riapertura" delle attività odontoiatriche.
Dovremo solo attendere dal Ministero la vidimazione del testo, che penso si possa ragionevolmente immaginare pronto entro la prima metà di maggio. Finalmente.
Nel DPCM del 26 Aprile, valido fino al 17 Maggio prossimo, si legge all'articolo 3:
"...il personale sanitario si attiene alle appropriate misure per la prevenzione della diffusione della infezione per le vie respiratorie...”
Cosa significa "appropriate misure"?
Significa scegliere di tornare alla ordinarietà secondo indicazioni specifiche per il nostro contesto odontoiatrico (...appropriate) e capaci di “prendere la misura" ai rischi, esattamente come farebbe un sarto al suo cliente.
Tra poco avremo la traccia per "confezionare" l'abito di lavoro per noi stessi (e per le assistenti) cercando di tagliare con forbici affilate ogni possibile legame a COVID-19, potenzialmente "annodato" sul nostro paziente.
Abbiamo una committente speciale per la ricucitura dello "strappo" infertoci da COVID-19: si chiama Sicurezza.
Non ama gli artisti del "fai da te", né i voli pindarici delle tute alla Chernobyl.
Il buon senso, si. Il rigore procedurale, si. La sottovalutazione, no.
Oggi la sicurezza si accompagna alla salubrità.
Non vorremmo mai che l'INAIL ci chiedesse il conto per un "infortunio del lavoro". Le assistenti sono la nostra forza. Occorre pensare anche a loro.
Ci siamo capiti.
Quindi, in attesa dell'ormai imminente arrivo delle Indicazioni Ministeriali, non lasciamoci attrarre dalla sirena del 4 Maggio.
Rimaniamo aperti per le urgenze, senza scatti in avanti.
Riapriremo in un quando “prossimo” e con un come “definito”.
Non saranno tollerati i "primi della classe", ovvero chi cercherà su web di accaparrarsi la clientela con pubblicità di mirabolanti procedure cosmiche e personalizzate ad abbattimento totale del rischio infettivo (impossibile).
Manteniamo la calma e la dignità professionale.
Prepariamoci, informando i nostri pazienti sul COME ci attiveremo: in linea con il Ministero.
In linea, soprattutto, con la coscienza personale.
Chi va piano, va sano e va lontano. Già...
Noi di Bergamo potremmo dire: chi va piano - ma su un sentiero tracciato - va lontano, trova il rifugio e arriva sano.
Prepariamo lo zaino e la tenacia.
Partiremo in salita, ma le montagne sono le nostre amiche di sempre.
Dott. Stefano Almini
Presidente CAO Bergamo