Caro collega,
siamo al termine di una settimana che ci ha presentato scenari in rapida evoluzione e numeri di contagi in aumento.
Non siamo arrivati al picco, forse ci stiamo avvicinando. Siamo in cerca di segnali che indichino un cambio di passo o un netto rallentamento.
Non fidiamoci delle suggestioni, nel bene e nel male.
Occorre parlarci chiaro, guardandoci negli occhi.
Chiudere... lo Studio significa CHIUDERE, davvero.
Abbiamo proposto di chiudere, rimanendo sempre collegati tramite telefono alle richieste del paziente, va bene...ma gli interventi che decidiamo di attivare devono essere URGENTI, davvero.
E qualora i pazienti fossero disponibili e anche insistenti nella richiesta di prestazioni, NON possiamo sottovalutare il rischio di essere inconsapevoli attori di un effetto domino, potenzialmente dannoso per tutti.
Chiudere significa chiudere, urgenza significa urgenza, quella di un dolore che non è trattabile con farmaci...per esempio.
Ci capiamo benissimo, lo so.
Dalla Cina sono arrivati a Torino 2.300 scatoloni di mascherine altamente filtranti.
Sugli scatoloni, un foglio con la scritta "siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino".
Il valore di ogni gesto e di ogni nostra decisione...collegato ad un micro e macrocosmo in cui siamo tutti inseriti.
Potremmo dire, a Bergamo, di essere "alberi dello stesso bosco e rocce delle stesse montagne".
Bella immagine, certo. Ma adesso incominciamo a CHIUDERE...davvero.
Potremo il prima possibile ritornare a percorrere i nostri sentieri.
Dott. Stefano Almini
Presidente Cao Bergamo