Cara e caro collega,
pensavo tra me ...ma a Natale, di fatto, cosa festeggiamo?
La risposta sembra facile.
Direi...la nascita di un bambino.
Certamente speciale come bambino, ma bambino è.
L'iconografia lo presenta piccolo, sfortunato, nato al freddo, in una mangiatoia, senza ambiente sterile e non protetto da un servizio sanitario.
La mamma però è sempre la mamma, lei felice è felice, comunque sia, indipendentemente dalle contingenze.
Il papà emozionato avrà pensato: “E adesso? Non sarà facile allevare questo bimbo, una cosa è però certa: potrà sempre contare su di me”.
Il mistero di questa storia è ricco, ma solo di stupore per l'incredibilità dell'accaduto..
Diciamolo pure: che compleanno anomalo!
Ogni anno lo festeggiamo.
Ogni anno il bambino ci si ripresenta appena nato.
E lo sappiamo, poi crescerà e farà una brutta fine, con il gesto estremo di non ribellarsi ed accettare il suo destino grande.
Anche Noi ogni anno festeggiamo il compleanno.
All'inizio fieri di arrivare alla conquista dei 18 anni, poi a 20 ed oltre!
Ma già dopo i 30, incominciamo a non essere così fieri del tempo che scorre tra le dita, tanto più dopo i 40, i 50…
Fino a non festeggiare, esultando, l'arrivo dei 60… anzi…capovolgiamo l'augurio di compleanno con la domanda: “ma tu, dimmi, quanti anni mi daresti?”
Natale invece rimane un momento solido e stabile, certo e rassicurante.
Ci conferma che ogni anno potremmo e possiamo riconoscerci in quel bambino che nasce e rinasce.
Cavolo che compleanno!
Ogni anno ripartire da capo ...
Una specie di reset, che ci riporta a nascere da capo, con la possibilità di ripartire con i migliori propositi e le migliori tenerezze, annullando per un attimo i dubbi, le meschinità, i conflitti di sempre...
Non ci avevo mai pensato.
Il Natale è davvero un compleanno anomalo.
Anzi, pensandoci bene... è IL COMPLEANNO.
Né tuo, né mio.
Il Nostro.
Allora, semplicemente... AUGURI!!!
dott. Stefano Almini
Presidente CAO Bergamo