Le proposte per la riorganizzazione dell’assistenza e le strategie per un’eventuale recrudescenza.
L’Ordine, critico nei confronti di Ats Bergamo, ritira i delegati dai tavoli tecnici: “La condivisione è solo formale, mancano gli adeguati riferimenti di responsabilità tecnica e la reale capacità operativa”.
Bergamo, 1 luglio 2020. Il Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bergamo, dopo un’analisi della situazione sanitaria della Provincia di Bergamo, propone nel breve periodo una serie di interventi con particolare riguardo alle prospettive di riorganizzazione dell’assistenza territoriale e alla necessità di predisporre una strategia nella prospettiva di un’eventuale recrudescenza del Covid.
Tra le priorità l’Ordine sottolinea la programmazione della vaccinazione antinfluenzale a partire già dal mese di ottobre - allo scopo anche di ridurre episodi febbrili e sospetti diagnostici, evitando quindi quarantene inutili - attraverso l’individuazione di tempi e spazi idonei, in collaborazione con i Comuni, e impiegando medici di famiglia, pediatri e strutture ATS e ASST; la riorganizzazione del confuso sistema informatico di richiesta dei tamponi e di trasmissione delle relative risposte, per evitare le lungaggini e i disguidi verificatisi in questi mesi; l’ottimizzazione delle procedure di tracciamento e isolamento di casi e contatti, aggiungendo, all’impegno dei medici di famiglia, l'intervento rapido del DIPS (Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria), nella prospettiva di un autunno che richiederà un’attività molto intensa; lo stoccaggio di una riserva di DPI (Dispositivi di protezione individuale) per la fornitura immediata ai medici e agli altri operatori sanitari del territorio per consentire, in caso di ripresa pandemica, la necessaria e indispensabile attività.
L’Ordine, in quanto Ente pubblico sussidiario dello Stato, ribadisce la piena disponibilità a collaborare con le Istituzioni, segnalando però che le attività indicate - di specifica competenza dei Dipartimenti dell'ATS - possono essere sviluppate solo con la piena funzionalità dei servizi e dei diversi livelli di responsabilità dell’Agenzia.
In mancanza di questi – come si sta verificando in questa fase - i tavoli di condivisione presso Ats hanno un significato meramente formale, senza quindi una reale capacità operativa. Pertanto l’Ordine chiede a Regione Lombardia e ai Sindaci dei Comuni della Bergamasca un intervento urgente per sanare le criticità segnalate e consentire la ripresa di una adeguata capacità organizzativo - programmatoria, fondamentale in questo momento difficile per il nostro sistema sanitario e per la società civile tutta. E in attesa di tale intervento ritira i propri delegati dai tavoli di condivisione.
“Siamo profondamente preoccupati – precisa il presidente dell’Ordine, Guido Marinoni - per la situazione venutasi a creare nell’ATS di Bergamo, dove la revoca dell’incarico al Direttore del DPC (Dipartimento di Cure primarie), Roberto Moretti - a cui, come espresso anche dai Sindacati Medici, va la stima per la qualificata e intensa attività svolta durante la pandemia - ha fatto seguito, dopo poco tempo, alle dimissioni di Pietro Imbrogno, direttore del DIPS (Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria).
In questi mesi non c’è stata da parte della direzione strategica dell’ATS una volontà di collaborazione, né di vicinanza - neppure formale - alla categoria dei medici, colpita da gravissimi lutti nell’adempimento del dovere”.
“La progettualità espressa ad oggi da ATS, sulla base di affollati gruppi di lavoro, ricompresi negli acronimi UGORETEC (Unità di governo delle reti territoriali Covid) o AGORETE (Alleanza per il governo delle reti territoriali) è priva di reale capacità operativa. E non può essere diversamente - conclude Guido Marinoni - se vengono meno gli adeguati riferimenti di responsabilità tecnica nella struttura aziendale. Auspichiamo quindi un cambiamento immediato, non vogliamo essere identificati tra i responsabili di decisioni formate in assenza di un adeguato supporto tecnico gestionale”.