MENU' GREEN - AMICO DEL CLIMA
(a cura di Antonio Bonaldi)


Lo scorso 6 maggio, il comune di Bergamo ha presentato alla stampa il progetto Menù green - amico del clima. Un’iniziativa importante che si propone di migliorare la salute dell’uomo e dell’ambiente adottando a casa, nelle scuole, al ristorante e nelle mense aziendali, un’alimentazione sana e sostenibile, cioè con più alimenti di origine vegetale.

La ricerca scientifica ha dimostrato, infatti, che una dieta ricca di cereali integrali, legumi, verdura e frutta e con meno proteine di origine animale (carni rosse in particolare), riduce l’incidenza dell’obesità, del diabete, delle malattie cardiovascolari e dei tumori, ma diminuisce anche le emissioni di gas serra e di conseguenza il riscaldamento terrestre.

Ricordiamoci che il sistema alimentare è responsabile da solo di circa un terzo della produzione globale di CO2 e che, in particolare, gli allevamenti intensivi sono i principali produttori di due potenti gas serra: il metano e l’ossido nitroso. Per avere un’idea del diverso impatto sull’ambiente delle diete a base di proteine animali o vegetali, basti pensare che per produrre un kg di manzo immettiamo nell’ambiente l’equivalente in CO2 di un’automobile che percorre 700 km, mentre per produrre 1 kg di mais quell’auto si fermerebbe dopo aver percorso solo 10 km.

Gli esercizi commerciali e le mense scolastiche e aziendali che aderiranno al progetto saranno riconoscibili dall’apposito logo Menu green che verrà esposto all’ingresso dei locali. In questo modo i ristoratori s’impegnano a garantire la presenza nel proprio menù di almeno un pasto di soli ingredienti vegetali per ciascuna portata (antipasto, primo, secondo e contorno), curando la provenienza degli ingredienti, la preparazione, il gusto e la presentazione dei piatti.

Oltre a ciò, gli esercizi commerciali o le mense potranno aggiungere altre azioni qualificanti tra quelle previste dalle linee guida, come ad esempio: utilizzare esclusivamente olio extravergine di oliva per il condimento, offrire l’opzione della frutta fresca di stagione, proporre piatti sia in porzione normale che ridotta, valorizzare i prodotti locali, rendere disponibili i contenitori per portare a casa il cibo avanzato e soprattutto rendere esplicitamente disponibile l’acqua di rete, in alternativa all’acqua in bottiglia (specie se di plastica). Un’iniziativa, quest’ultima, che contribuisce non solo a diminuire le emissioni di CO2 ma anche a ridurre l’inquinamento da plastica che, insieme al riscaldamento terrestre, è considerato uno dei problemi ambientali più gravi e più complessi. Ricordo che solo il 9% della plastica viene riciclato, l’11% viene incenerito e il restante 80% si accumula nell’ambiente, contaminando il suolo, l’atmosfera e soprattutto le acque di tutto il mondo con danni enormi per la salute dell’uomo e degli ecosistemi terrestri e marini.

Questa iniziativa si inserisce nel progetto promosso dall’Ordine dei Medici di Bergamo “Servizi sanitari e transizione ecologica: un’alleanza tra le istituzioni”, di cui abbiamo già parlato nella pillola n.6, che si propone di ridurre le emissioni di CO2 generate dai servizi sanitari attraverso la collaborazione tra le istituzioni cittadine, condividendo idee e avviando progetti di comune interesse, come per esempio, quello di adottare i principi del Menù green- amico del clima anche nelle aziende sanitarie, sia per i dipendenti che per i degenti.  

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