1 AGOSTO 2024:
LA TERRA HA ESAURITO LE RISORSE NATURALI GENERATE IN UN ANNO
(a cura di Antonio Bonaldi)

 

Lo scorso 1° agosto abbiamo raggiunto l’Earth Overshoot day: il giorno dell’anno in cui l’umanità ha esaurito le risorse naturali che la terra è in grado di rigenerare in 365 giorni(1). Ciò significa che, con gli attuali livelli di consumo, nei restanti 5 mesi siamo costretti ad utilizzare le risorse immagazzinate nel corso dei secoli. Una situazione insostenibile e pericolosa. In primo luogo perché il patrimonio naturale non può durare all’infinto e poi perché con il passare del tempo gli effetti negativi del sovrautilizzo delle risorse naturali (riscaldamento terrestre, perdita di biodiversità, carenza di acqua, di cibo e di materie prime) si accumulano, causando ingiustizie, conflitti sociali, morti e sofferenza.

La data che segna l’inizio dell’overshoot cambia di anno in anno e da Paese a Paese. All’inizio degli anni ‘70, la Terra era quasi in equilibrio. L’overshoot day cadeva, infatti, verso Natale, ma poi la situazione è andata via via peggiorando. L’aumento della popolazione (oggi siamo più di 8 miliardi), la crescita inarrestabile dei consumi, il sovra-sfruttamento delle risorse naturali, l’eccesso di gas serra, hanno progressivamente compromesso la biocapacità della Terra.

Oggi l’umanità consuma 1,7 volte più velocemente le risorse che la terra è in grado di rigenerare. Consumi ed effetti negativi, non sono, però, ugualmente distribuiti. Vi sono ampie diseguaglianze tra i diversi Paesi. Per esempio, Qatar e Lussemburgo esauriscono le loro risorse naturali già nel mese di febbraio, mentre Guinea e Moldavia sono prossime all’equilibrio. In Italia l’overshoot è stato raggiunto il 19 maggio. Un valore peggiore della media mondiale, anche se in lieve miglioramento rispetto al 2023 e 2022 (15 maggio) e al 2021 (13 maggio).

Che cosa possiamo fare?

Per ridurre la pressione dell’uomo sulla natura, senza compromettere la qualità della vita ci sono tantissime opportunità, pronte all’uso e vantaggiose anche dal punto di vista economico(2).

In primo luogo, dobbiamo però riconoscere che l’uomo è parte, non padrone della natura, e che, in un mondo dove ogni elemento è interconnesso, ogni decisione (individuale o collettiva) distribuisce i suoi effetti su tutto ciò che ci circonda.
Secondariamente dobbiamo ripensare al nostro modello di sviluppo e prendere atto che non ci può essere crescita infinita in un mondo finito. Non possiamo permetterci di continuare ad estrarre materie prime (biomasse, metalli, minerali e combustibili fossili) senza curarci di ripristinarle e di gestire i rifiuti, perché alla lunga il sovra-sfruttamento delle risorse naturali produce esiti nefasti: deforestazioni, inaridimento del suolo, perdita di biodiversità, impoverimento delle risorse ittiche, accumulo di gas-serra, produzione di scarti e contaminazione del suolo, dell’acqua e dell’aria.

Per cambiare questa tendenza e avviare la transizione ecologica possiamo partire da quattro aree chiave, per ciascuna delle quali vi sono molte soluzioni sicure, efficaci e sostenibili.
Ambiente: sopravvivenza e qualità della vita dipendono dalla nostra capacità di preservare gli ecosistemi di cui siamo parte (la rete della vita) e di ripristinarli laddove deteriorati. Per esempio, la riforestazione di un territorio poco più grande della provincia di Bergamo potrebbe spostare l’overshoot day di circa 8 giorni.
Energia: la produzione di energia da combustibili fossili è responsabile di due terzi delle emissioni di gas serra. Aumentando dall’attuale 40 al 75% l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (compresa l’energia nucleare), l’overshoot day si sposterebbe in avanti di 26 giorni.
Città: nelle città risiede il 60% della popolazione mondiale, si concentra il 70% delle emissioni di gas-serra e l’80% della crescita economica. Si capisce quindi l’importanza strategica di pianificare e gestire le diverse attività urbane in ossequio ai criteri della sostenibilità: mobilità, consumo di suolo, verde pubblico, efficientamento energetico degli edifici, gestione dei rifiuti, alimentazione.
Cibo: il sistema alimentare è responsabile del 37% delle emissioni di gas-serra e del 70% del consumo idrico. Gli allevamenti intensivi, in particolare, hanno un’impronta ecologica molto marcata, tanto che riducendo il consumo di carne del 50% a favore di cereali integrali, frutta e verdura, oltre che migliorare la nostra salute, potremmo spostare l’overshoot day di 17 giorni. Dimezzando, inoltre, gli sprechi alimentari guadagneremmo altri 13 giorni.
Insomma, le soluzioni ci sono, applicarle e invertire la tendenza dipende da noi e dalle nostre scelte.

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1. Earth Overshoot Day 2004 approaching. Global footprint Network 2024.
2. Earth Overshoot Day.


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(oggetto: Pillole Green)